sabato 8 novembre 2014

Un diario, un libro, uno sguardo sul pensiero


Ho girato molto il mondo. E continuerò a farlo. Forse girerò meno per capire di più. Ma dopo anni, forse nella rivelazione di un attimo, forse in una convinzione che ho maturato piano piano dentro di me, ho realizzato che un viaggio non è solo uno spostamento geografico, bensì un incontro tra pensieri diversi, a volte distanti a volte no: a farla breve un viaggio nelle idee. Sembra banale, ma un conto è la considerazione superficiale, un conto è la percezione intima della cosa. Che ti scombussola dentro all'improvviso, senza avvisaglie. Questa consapevolezza però è andata di pari passo con una inquietudine per gli assilli atroci e minimi della modernità. Così, da un bisogno che ha la forza e la purezza di un bisogno elementare come la sete o la fame, ha palpitato in me la tensione per cominciare a volare un po' più alto, oltre le nubi della routine, oltre le nebbie della standardizzazione globalizzata. In queste ore notturne, che come dice Massimo Fini hanno la bellezza e la qualità del tempo sospeso, affido alla tastiera del mio vecchio computer un breve annuncio. Da domani questa sezione del mio blog (francescocelotto.eu) diverrà il diario dei miei viaggi passati e futuri. Percorsi che mi hanno portato e mi porteranno faccia a faccia ad eventi e persone di spessore. Utili a costruirmi quel prisma sul mondo che mi garantisca una prospettiva ampia sul mio orizzonte. Ne ho bisogno per vincere, o quanto meno per dare sembianza, alla inquietudine che mi sta in scia come un ciclista senza volto. Fra qualche mese considerazioni, interviste, viaggi e riflessioni oltre che divenire i mattoni di questo blog si tramuteranno in un libro. Il titolo l'ho già scelto: «Viaggio nelle idee». E magari una volta, magari solo per un istante, mi riuscirà di rompere l'incantesimo per cui il mattino viene sempre troppo presto e la notte sempre troppo tardi.